venerdì 21 dicembre 2012
OH OH OH...BUON NATALE...!!!
Il blog e tutto il suo staff vi augura buon Natale e buone feste. Me raccomando ste da ben, e no ste meter su masa panza...Perchè come diseva al vecio Brugnera: "prova a corer con na palla medica en man..." Ne veden alla cena del Giovo...anno nuovo ormai...sani...
giovedì 6 dicembre 2012
...PAROLE SANTE...!!!
Tanto per farve doi risade...:-)) Doi de numer però...In attesa che il nostro capitano mantenga la parola data, organizzando coi cacciadori la cena societaria de selvaggina...
...AI VOSTRI POSTI...
È uno dei tabù del calcio che in pochi si fidano ad infrangere. È la regola non scritta che praticamente tutti rispettano. Il posto fisso sarà pure utopia per i giovani in cerca di lavoro, ma non lo è di certo all’interno dello spogliatoio. Anzi. È quasi un obbligo averne uno preciso e rispettarlo nel tempo. Partita o allenamento non fa certo differenza , perché sedersi e cambiarsi in una nuova posizione potrebbe avere effetti disastrosi sulla prestazione.
La scena è più o meno sempre la stessa. A inizio anno, i “nuovi” tentennano all’entrata. I “vecchi” invece entrano con il passo deciso e la sicurezza di chi ormai ha fatto l’abitudine ad avere il posto macchina sempre libero sotto casa. Ma se c’è già qualcuno a occuparlo, son dolori. Ancora non sono chiare le modalità di acquisizione del diritto al posto fisso. Non è chiaro nemmeno dopo quanto tempo di occupazione uno possa dire “scusa, questo sarebbe il mio posto!”. Ma succede.
Una cosa e certa: la ricerca può essere fortunata o meno. I più scaltri ci mettono pochi allenamenti. Dopo aver valutato attentamente la situazione, si guadagnano rapidamente due appendini (il minimo sindacale…) e si incastrano tra i compagni già piazzati come il pezzo mancante di un puzzle. Ma c’è anche chi non ha la stessa abilità: possono passare giorni, settimane di inutili appostamenti, mesi di frustranti peregrinazioni da una panca all’altra.
E se a fine anno non si ha ancora il posto fisso? Beh, conviene cambiare spogliatoio...
La scena è più o meno sempre la stessa. A inizio anno, i “nuovi” tentennano all’entrata. I “vecchi” invece entrano con il passo deciso e la sicurezza di chi ormai ha fatto l’abitudine ad avere il posto macchina sempre libero sotto casa. Ma se c’è già qualcuno a occuparlo, son dolori. Ancora non sono chiare le modalità di acquisizione del diritto al posto fisso. Non è chiaro nemmeno dopo quanto tempo di occupazione uno possa dire “scusa, questo sarebbe il mio posto!”. Ma succede.
Una cosa e certa: la ricerca può essere fortunata o meno. I più scaltri ci mettono pochi allenamenti. Dopo aver valutato attentamente la situazione, si guadagnano rapidamente due appendini (il minimo sindacale…) e si incastrano tra i compagni già piazzati come il pezzo mancante di un puzzle. Ma c’è anche chi non ha la stessa abilità: possono passare giorni, settimane di inutili appostamenti, mesi di frustranti peregrinazioni da una panca all’altra.
E se a fine anno non si ha ancora il posto fisso? Beh, conviene cambiare spogliatoio...
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